Cinque brand che non puoi non conoscere

Calze donna

Cinque brand che non puoi non conoscere
Di ShoppingMap.it

Mezzo espressivo dell’identità e dello stile.

Che siano gambaletti, mid-calf, lunghi, corti, solette o fantasmini, le calze possono essere il dettaglio che fa la differenza, giocando un ruolo fondamentale e assolutamente da non sottovalutare, perchè elemento capace di definire un outfit, accessorio irrinunciabile, cartina tornasole del mood della giornata, sismografo del nostro sense of humor e della nostra personalità.

Distinguersi o estinguersi quindi?

Le bigie calze senz’anima, quelle acquistate per semplice necessità, sono ormai un lontano ricordo, e lo sguardo viene attratto dalla caviglia grazie a dettagli eclettici e creativi, mai scontati o banali, tra fantasie, righe e giochi a contrasto senza rinunciare alla qualità e a filati pregiati.



DèPio
Pensare per contrasti, a mondi tradizionali e a grafiche modernissime, alla tradizione come al futuro. Da oltre settant’ anni DèPio ricerca e seleziona i migliori filati per garantire calze di qualità autentica e assoluta. I valori del fondatore Pio Chiaruttini, che nel 1949 dà vita a questa storica azienda con sede a Botticino nel bresciano, sono oggi portati avanti dalla figlia Mary e dalla sua famiglia, la cui passione nel diffondere la cultura della “bella calza” è evidente nella cura con cui ogni collezione è concepita: l’intero ciclo di produzione e creazione è svolto internamente all’azienda, tramandando scrupolosamente tutte quelle operazioni “di bottega” che rendono ogni calza DèPio un accessorio decisamente sartoriale. Complici i pattern asimmetrici e sorprendenti, colori sgargianti e preziosi motivi ricamati, l’originalità delle collezioni è avvalorata da una filiera certificata, tracciabile e sostenibile. Ricerca di filati pregiati, attitudine ad armonizzare forme e colori aprendosi alla contaminazione di trame e disegni, permettono a DèPio di realizzare calze che si impongono come vere e proprie opere d’arte.




Antipast
Dal Giappone con amore. Nel 1991 il duo di designers formato da Junko Jinushi e Kyoto Kato fonda Antipast, direttamente ispirato al concept tutto italiano di “antipasto” con riferimento all’aspettativa che proprio questa piccola portata è in grado di creare rispetto a quella principale; il gioco di parole Anti-Past inoltre è un’evidente dichiarazione di rottura rispetto a tutto ciò che è stato prima. I due hanno uno sguardo internazionale e in poco tempo debuttano con le loro creazioni a Parigi e Milano e nel 2006 ricevono il premio Mainichi per la moda. I calzini Antipast stimolano quindi il nostro appetito per uno stile non convenzionale fatto di texture inattese, delicate palette e modelli adatti alla vita di tutti i giorni, corredati da preziosi macro e micro ricami jaquard a tema floreale o geometrico; tra i temi ricorrenti il tromphe l’oeil a sottolineare il mood ironico e raffinato del brand, proprio come il moderno haiku con cui i due designer aprono la presentazione del brand: “…quando parole e trame intrecciano note luminose, le risate saltellano e i fiori sbocciano”.




Bonne Maison
Bonne Maison nasce dalla creatività di Béatrice de Crécy, co-fondatrice assieme a Jean-Gabriel Huez e direttore artistico del brand. Studentessa di restauro alle Beaux-Arts di Avignone, inizia il suo iter nel mondo della moda lavorando presso Christian Audigier, nel reparto graphic design; l’incontro con Huez, a sua volta esperto nel settore (lavora per Dorè Dorè, lo storico marchio di calze nato nel 1819) e in procinto di creare una propria azienda, è determinante: accomunati dalla passione per gli oggetti di pregio e ispirati dai calzini giapponesi e dai loro pattern particolarissimi e riconoscibili, nel 2012 decidono di dar vita a Bonne Maison che fin da subito sa distinguersi per il mood sognante e narrativo. Veicolo d’espressione della propria personalità, le calze sono per Béatrice una tela con cui raccontare una storia attraverso pattern e fantasiose rêverie, stagione dopo stagione. L’oculata scelta di temi e tonalità si estende anche alle materie prime: il pregiato cotone egiziano, tinto in Italia, filato con una tecnica particolare, previene l’effetto pilling tipico di questo materiale rendendolo liscio, soffice al tatto ma al contempo durevole. Béatrice non manca orgogliosamente di sottolineare come attraverso l’acquisto di appositi macchinari da parte del brand e la cooperazione degli artigiani che da anni mettono la propria esperienza al servizio della sua caleidoscopica creatività, la produzione sia rimasta per l’80% in Francia -mentre il restante 20%, per semplice questione di capacità produttiva, è delocalizzata in Portogallo; un modo giusto e consapevole di operare, che assicura alla direzione creativa una supervisione diretta sul prodotto per la migliore qualità e al contempo contribuisce a garantire un futuro alla filiera francese del tessile.





Ayamé
Aya Agaoka
, designer giapponese classe 1978, inizia la sua carriera nel mondo della calzetteria nel 2001, per poi fondare il brand Ayamé nel 2007, al fine di ritagliarsi un posto privilegiato in questa particolare nicchia di mercato. Obiettivo? Creare il migliore prodotto possibile grazie all’eccellente qualità della tradizione artigianale made in Japan. Ogni calza Ayamé è prodotta in stretta sinergia con tecnici ed esperti artigiani dell’antico distretto di Nara, in grado di trasporre i bidimensionali labirinti cromatici e geometrici del designer in raffinati gambaletti half-calf dai dettagli impeccabili, utilizzando nylon e cotone in blend di qualità superiore. “Credo che, con una piccola spinta, la vita di ogni giorno possa ispirarci ed essere drammatica, intrigante e glamour senza particolare sforzo. La mia formazione, tutti gli elementi attorno a me, le persone nelle città caotiche, il cibo… tutto ciò che sento nell’ambiente che mi circonda riflette ciò che sono; mi sento semplicemente ispirato dalla vita ordinaria, ecco come nascono le mie collezioni”. Gli inediti pattern Ayamé si sviluppano in collezioni uomo e donna, oltre a periodiche capsule. Il brand inoltre ha due sedi principali, una a Tokyo dove si trova l’ufficio stile e l’altra a Londra, polo strategico e punto di riferimento per i suoi rivenditori a livello internazionale.




Alto Milano
Perfetta alchimia tra tradizione e modernità, ricerca e innovazione. Alto Milano sa interpretare con autorevolezza il ruolo della calza, attraverso proposte originali e divertenti. È il 1923 quando Italo Facenti fonda l’omonimo calzaturificio a Bagnolo Mella nel bresciano: usa l’acronimo C.I.F (Calzaturificio Italo Facenti) e i migliori macchinari dell’epoca per inaugurare quella che diventerà una realtà riconosciuta dell’eccellenza made in Italy, ampliata nel tempo prima attraverso l’originalità del figlio Luigi e quindi della nipote Michela, che dalla fine degli anni ’90, con sguardo internazionale, riorganizza radicalmente l’assetto aziendale introducendo il marchio Alto Milano. Una luxury collection contemporea, per i più sensibili in materia di stile, senza eccessi, ma con la calibrata misura di chi è alla ricerca di eleganza e raffinatezza senza rinunciare al pregio dei materiali, alle lavorazioni sapienti, all’armonia cromatica e a motivi derivati in gran parte da un archivio di quasi cento anni, rivisitati ovviamente in base alle tendenze e al gusto moderno. Tra le ultimissime novità una capsule dedicata al tema sustainability: una serie nata dall’idea di riutilizzare creativamente le tradizionali calze bianche, un’evoluzione artistica realizzata con filati riciclati in fibra 100% naturale di cotone makò in collaborazione col Laboratorio Luparia di Torino.

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